sabato 12 aprile 2008

Prima riga di un appoggio plantare

Sono stato investito di un ruolo che mi stimola e inorgoglisce, mi motiva e spaventa insieme, mi urla in faccia una verità dogmatica: quasi 15 anni passati al fianco dell'eroe di quest'avventura, padrone del romanzo che stiamo scrivendo. Sono il biografo del Pailla, Lo sono.

Benito Mussolini. JFK, Albert Einstein, Gandhi, Enrico VIII, Buffalo Bill, Marilyn Monroe, Lucrezia Borgia, Rodolfo Valentino, Mike Bongiorno sono solo alcuni dei protagonisti delle grandi biografie del passato. E il pailla è "un poco" (ndr) di tutti coloro che lo hanno preceduto: un po' Mike, un po' JFK, un po' Rodolfo ma soprattutto un po' Lucrezia Borgia. Lo scopriremo insieme. Lo scopriremo svelando piccoli scheletri nascosti nel suo armadio, apriremo cassetti chiusi da lustri, spolvereremo senza imbarazzo sconfitte e vittorie dell'uomo, daremo spazio all'aneddotica, dispiegheremo le monche ali della memoria se avrai l'ardire di accompagnare quest'armata brancaleone lungo il tortuoso percorso che dalle pagine del blog ci condurrà sulle care vette furlane dello Zoncolan.

Sarà un itinerario adrenalinico, sfrontato, dissacrante, ironico e pedagogico, biografico e bibliografico, biologico e talvolta terrifico che parla di Eccellenza. Si perché il Nostro rappresenta questo per me e altri compagni di strada; Sabatini Colletti direbbe semplicemente "Il più alto livello qualitativo raggiungibile". In quale delle umane discipline? Forse in nessuna e in tutte, ed è questo che fa del Pailla el Pailla.

Mi diletterò, se il lettore è d'accordo, a ribaltare la Norma dell'arte biografica. Partirò in ordine caotico invece che in ordine cronologico. Partirò centrifugando i miei ricordi, distillandoli, fermentandoli e concimandoli, partirò per tessere la tela istoriata con gli episodi migliori, i più carichi fra i tanti che ho avuto la fortuna di (soprav)vivere in prima persona.

E ricorda, dietro una grande vita c'è sempre un grande biografo.

p.

Nessun commento: