domenica 8 giugno 2008
Rinviati a settembre
venerdì 6 giugno 2008
La speranza è l'ultima a morire
Anche la nostra fede nell'avventura della scalata allo Zoncolan ne ha risentito e ci siamo chiusi nel mutismo più disperato. Ma oggi, a distanza di più di un mese, stiamo cercando la forza per credere nell'impresa. Ed è proprio el pailla, il nostro eroe che suona la carica. La speranza di Granoche e di tutta Trieste riparte da noi: lo Zoncolan sarà nostro e El Diablo porterà gli alabardati in A. Senza se e senza ma.
Preparate le spugne, l'aceto e la jeep.
domenica 27 aprile 2008
tocco vellutato di sinistro
Ne approfitto per annegare in questo highlight sul Bomber una breve scheggia di vita del Pailla. La chiamerò "La ciabatta".
La ciabatta
Il pailla è un trend setter, un innovatore, usava zavatte in città 15 anni prima dell'esplosione delle infradito. Dovete infatti sapere che il pailla usava camminare per la metropoli in ciabatte. Un paio di madigan da 5.900 lire. Le vere ciabatte da mare, quelle che spopolano in località démodé come Cesenatico e Grado. Lui ne faceva un motivo di vanto, le cavalcava come un cowboy i suoi Durango.
Usciva di casa nel Ghetto al civico 9 (e questo sarà motivo di un altro post) e lasciava allibiti tutti calzando le sue madigan con il solito misto di arroganza, supponenza e fastidiosa noncuranza che lo rende unico. Camminando per le vie di Milano in madigan ha fatto strage di cuori. Sciabattando alle colonne di San Lorenzo (quando il luogo di ritrovo era la compianta Piazza Vetra e non il sagrato della chiesa) e girando il mondo, i mari e i monti con quelle zavatte dalla suola consumata ai piedi ha costruito il piccolo Mito delle Madigan... per alcuni solo una ciabatta per altri uno dei tasselli di una vita, un flash bergsoniano, la madeleine di Proust.
Le rivedo e la memoria mi catapulta nel periodo aureo del futuro Dominatore dello Zoncolan, un 20enne dalla bionda lunga chioma. Quanto mi mancano quelle zavatte.
mercoledì 23 aprile 2008
[Rubrica] Pillole...quelle no! (2)
Gay e Salite
«Nel calcio non ci sono gay, non so se i giocatori siano contrari ad averli in squadra, io sicuramente lo sono». Luciano Moggi non usa giri di parole per mostrare il suo rifiuto alla presenza di omosessuali nel pallone: l'ex dg della Juventus, intervistato da Klaus Davi, racconta che nella sua esperienza di dirigente però «nelle società dove sono stato io non ne ho avuti mai. Non avrei mai voluto un giocatore omosessuale e anche oggi non lo prenderei». Alla domanda sull'Impresa, ha bofonchiato, «se questo tale, Paglia, non è gay, è sicuramente pazzo».
Cunego e Nirvana
Cunego: «Nirvana e Doors per conquistare l'Amstel». Ora Cunego è in ritiro, sulle Ardenne: «Ci sono anche i Nirvana in questo ritiro delle Ardenne- conclude- ascolto il loro concerto dal vivo al Reading Festival», ha dichiarato. Poi ha consigliato al Paglia un paio di cd: se vincerà la Freccia Vallone, sullo Zoncolan ci sarà anche lui.
Zoncolan, 2007
Lo Zoncolan, giro d'Italia 2007, estratto da quotidiani di allora: Comunque si salga, lo Zoncolan è terra di Simoni: il Gibo, a 36 anni, ripete la vittoria del 2003 ma dal versante inedito di Ovaro, quello decisamente più proibitivo. Lo scalatore di Palù di Giovo ha provato non solo a far sua la tappa con i 10 chilometri più duri mai percorsi da professionisti (pendenze medie attorno al 10 per cento, massime al 22) ma anche a mandare in crisi Danilo Di Luca, che invece ha retto con padronanza e sicurezza. E che, proprio sullo Zoncolan, può iniziare a preparare i bagordi a Milano, dove solo l'impossibile può strappargli la maglia rosa.
lunedì 21 aprile 2008
Sempre più su, perché quelle facili le sanno metter tutti...
venerdì 18 aprile 2008
[Rubrica] Pillole...quelle no!
Anche Serj Tankian, ieri in concerto a Milano, è venuto a conoscenza dell'impresa. “Mi auguro che questo ragazzo – ha detto – ce la faccia”. Poi ha squadrato il fisico del Paglia, birretta in mano, cappellino verde in testa e ha aggiunto: “Se fa lo Zoncolan, lo inviteremo a scalare l'Ararat, il monte sacro degli armeni”. In attesa di un gemellaggio tra Yerevan e Muggia, salutiamo il cantante e lo ringraziamo delle sue parole d'auspicio.
Una resa celebre
Lo Zoncolan, in Carnia, è tremendo. Si sale da Ovaro, si scende su Sutrio: ci sono almeno 6 km con pendenza fra il 16 e il 18 per cento. E´ l´unica montagna che mi ha sconfitto. Ho messo i piedi a terra, avevo il 39 x 23, sarebbe servito il 25. Parole di Francesco Guidolin, mister calcistico con la passione per la bicicletta.
Troppi ordini, Mr Aceto
Aceto Ponti in preallarme. Una lettera della Direzione registra un caso astruso di ordini “giganteschi”, come ha detto l'ad dell'azienda. “Abbiamo ricevuto – ha aggiunto – ordini per litri e litri d'aceto. Pare serviranno per una scalata in bicicletta, ma ignoro chi sarà il povero sfortunato vittima di tanto odio...”.
Urine
Di Luca assolto. Riprendiamo una dichiarazione che ci pare interessante, risalente a qualche tempo fa. A schierarsi con il vincitore del Giro era stato anche uno dei più grandi nefrologi italiani, Giuseppe Remuzzi, dell’Istitituto Mario Negri di Bergamo. «Per avere nelle urine dei valori come quelli di Di Luca la sera dello Zoncolan, basta e avanza bere abbondantemente. Tutte le altre opinioni in merito sono personali, la letteratura scientifica dice questo e basta» .
Parola al Paglia (1)
PEDALANDO CON CONCONI
Ho deciso di rompere quel muro di silenzio dietro al quale mi ero trincerato, per rispondere alla domanda che molti appassionati mi pongono, specialmente sul nostro amato blog: "Come prevedi di prepararti per lo Zoncolan?"
Molteplici le possibilità di risposta. La prima possibilità sarebbe un allenamento specifico al ciclismo, ma, parliamoci chiaro, non si diventa grimpeur di prim'ordine nel giro di qualche settimana.
Un'altra sarebbe quella di prendere la sfida di petto, senza calcoli, tutto cuore e irrazionalità (alla Cacaito Rodriguez, per intenderci) ma si trasformerebbe, ben presto, in un autentico harakiri sportivo e la montagna l'avrebbe vinta facile.
Mi rimane un'ultima scelta, che prevede un allenamento aspecifico con supporto su base scientifica di fisiologia umana applicata allo sport. In altra sostanza, proseguire con allenamenti cardio-vascolari di tipo endurance, richiami di forza resistente con monitoraggi continui a livello di cardio frequenze.
Un banale calcolo prevede che se la salita è di 10 km e la velocità minima consentita in bici (meno significa piede a terra) è di circa 7 km/h dovrò restare in sella in un arco di tempo compreso tra l'ora e l'ora e mezza circa senza mai andare troppo fuori giri. Come riconoscere questa "zona rossa"? Individuando la velocità di soglia anaerobica col test Conconi (previsto col mio staff a breve).
La soglia anaerobica è il più alto valore di intensità in cui esiste ancora un equilibrio tra acido lattico prodotto e quello smaltito, al di sopra è tutto lattacido, zona rossa, con rischio di fuori giri prima e di stop poco dopo. Per cui l'incidere della pedalata, l'alleggerire o l'aumentare del rapporto, il salire sui pedali dovrà essere sempre monitorato attraverso il cardiofrequenzimetro.
Mi preme un'ultima annotazione. Ho sentito parlare ultimamente di doping emotivo, legato all'utilizzo nelle gare dell' i-pod. Ma pensate, per caso, che portare la casacca rossoalabardata del diablo granoche sulle strade del friuli non lo sia???
Pronti alla battaglia. a presto
Paina
sabato 12 aprile 2008
21 gol, 21 giugno
Prima riga di un appoggio plantare
Benito Mussolini. JFK, Albert Einstein, Gandhi, Enrico VIII, Buffalo Bill, Marilyn Monroe, Lucrezia Borgia, Rodolfo Valentino, Mike Bongiorno sono solo alcuni dei protagonisti delle grandi biografie del passato. E il pailla è "un poco" (ndr) di tutti coloro che lo hanno preceduto: un po' Mike, un po' JFK, un po' Rodolfo ma soprattutto un po' Lucrezia Borgia. Lo scopriremo insieme. Lo scopriremo svelando piccoli scheletri nascosti nel suo armadio, apriremo cassetti chiusi da lustri, spolvereremo senza imbarazzo sconfitte e vittorie dell'uomo, daremo spazio all'aneddotica, dispiegheremo le monche ali della memoria se avrai l'ardire di accompagnare quest'armata brancaleone lungo il tortuoso percorso che dalle pagine del blog ci condurrà sulle care vette furlane dello Zoncolan.
Sarà un itinerario adrenalinico, sfrontato, dissacrante, ironico e pedagogico, biografico e bibliografico, biologico e talvolta terrifico che parla di Eccellenza. Si perché il Nostro rappresenta questo per me e altri compagni di strada; Sabatini Colletti direbbe semplicemente "Il più alto livello qualitativo raggiungibile". In quale delle umane discipline? Forse in nessuna e in tutte, ed è questo che fa del Pailla el Pailla.
Mi diletterò, se il lettore è d'accordo, a ribaltare la Norma dell'arte biografica. Partirò in ordine caotico invece che in ordine cronologico. Partirò centrifugando i miei ricordi, distillandoli, fermentandoli e concimandoli, partirò per tessere la tela istoriata con gli episodi migliori, i più carichi fra i tanti che ho avuto la fortuna di (soprav)vivere in prima persona.
E ricorda, dietro una grande vita c'è sempre un grande biografo.
p.
mercoledì 9 aprile 2008
I protagonisti: Lo Zoncolan
Il versante ovest (da Ovaro) è considerato da molti la salita più dura d'Europa: dopo l'abitato di Ovaro, la strada sale per 1.210 metri di dislivello in soli 10,5 km, per una pendenza media pari al 11,5%, con punte oltre il 20%. I primi 3 km non sono durissimi con pendenze che al massimo toccano il 13% (tratto breve) e addirittura al secondo km la strada spiana (1%). Dopo però dal terzo km, superato l' abitato di Liariis, incomincia l'inferno. Difatti per i sei km successivi la pendenza media è del 15% con punte ben oltre il 20%. Si torna a respirare al nono km con pendenze attorno al 7%. Poi la strada spiana in prossimità delle tre brevi gallerie rettilinee con fondo cementato ( finalmente illuminate in occasione del Giro 2007). Lungo questo tratto le pendenze sono poco impegnative: 4-5%. Gli ultimi 500 m tornano prepotentemente a salire con pendenze attorno all'12%.Il punto di valico è a 1735 metri di altitudine. Pendenza media: 11,5%.Pendenza massima: 22%(si tratta di un centinaio di metri dopo circa tre km di salita).
L'allenatore (???) Guidolin, appassionato di biciclette, per dire, non è riuscito a farlo tutto.
Il Paglia, con el Diablo, là in alto, insieme a noi a magnare e bevere, dovrà farcela.
lunedì 7 aprile 2008
Passata la tempesta
Possiamo però farvi già qualche anticipazione: cercheremo infatti di cominciare lentamente con una serie di articoli sugli elementi costitutivi della scommessa di alto valore sociale che l'uomo Paglia ha raccolto (nonché formulato), i luoghi che ne vedranno la realizzazione, i protagonisti che la renderanno possibile (animati e inanimati). A questa fase di ambientamento e di diffusione dell'esistenza di questo luogo virtuale, seguirà un forse pedante ma costante aggiornamento sulla preparazione dell'atleta Paglia alla sua missione: interviste dalla ciclette, dati aggiornati sulla crescita e la tonicità muscolare, e quanto non potete neanche immaginare della dieta di una persona che si appresta a tentare il suicidio, ops, volevamo dire ad andare incontro al suo destino.
E' nostra intenzione realizzare una ricca sezione multimediale con video racconti e fotografie per approfondire vari aspetti di questo countdown, e dovrete solo avere la pazienza di seguirci e di arricchire questo luogo con i vostri commenti. I più simpatici tra voi potrebbero avere l'onore di seguire il nostro eroe sull'impervio Zoncolan. Con le spugne cariche di acqua e aceto sotto il sol leone. Come perdere questa occasione?
I protagonisti: El Diablo
sabato 5 aprile 2008
La Grande Scommessa
Un giorno d'estate, in pieno infuriare del calciomercato, Paglia alla notizia dell'arrivo del fuoriclasse uruguaiano ha volto il suo sguardo verso l'orizzonte e ha esclamato: "se el diablo fa venti gol, io mi faccio lo Zoncolan in bici". Sabato 5 aprile 2008 Granoche ha risposto all'appello dell'indomito tifoso della Triestina, siglando al 46esimo del secondo tempo il suo gol numero 20.
Comincia il countdown verso lo Zoncolan. Unitevi a noi e diventate parte di una grande storia di sport, di umanità e di valori ormai in via di estinzione nel calcio moderno. Venite con noi sullo Zoncolan ad accompagnare Paglia verso il suo destino, e verso Pablo Granoche.